“Salviamo le terme e riportiamo Boario a rango di città termale”

10.10.2012 07:00

 

L’obiettivo da raggiungere va oltre i modesti interessi delle categorie locali, il problema riguarda tutto il comprensorio valligiano: innanzi tutto bisogna riportare Darfo Boario accogliente e con strutture adeguate per il tempo libero e lo svago richiesto dai turisti rendendola una città termale del terzo millennio, e qui ci vuole uno sforzo generale da parte di tutti, imprenditori privati ed enti pubblici. Tanto deve fare il comune nel coordinare  e stimolare  le tantissime iniziative che devono essere prese, e metterci  del suo per abbellire e rendere vivibile ed a misura di villeggiante la città un tempo fiore all’occhiello  dell’intera Valcamonica, ora scaduta a livello paesotto con tutto il rispetto per i paesotti. Cercare ora di individuare di chi deve accollarsi le colpe di questa situazione ci sembra inutile perché la priorità è quella di risolvere il problema di una struttura che mantiene inalterate le sue prerogative di fondo ma che manca di un qualsiasi corollario necessario per diventare appetibile all’utenza. Mi vengono in mente certe spiagge splendide della nostra penisola, con scorci panoramici che tolgono il fiato che sarebbero sfruttate solo per cartoline pubblicitarie e non, come sono, di un costante flusso di persone che amano godere si della bellezza che appaga l’occhio ma anche delle comodità e degli agi che intorno si sono costruiti, con pazienza e passione oltre che con risorse economiche e finanziarie. Tornando alle Terme di Boario, ci si trova dinanzi uno splendido tavolo di alto profilo classico su cui è impossibile disporre vasellame e posateria perché manca la tovaglia pronta ad accoglierle. Il cambio di amministrazione aveva generato speranze ed aspettative ma sembra che nulla sia accaduto, anzi qualche passo indietro sembra sia stato fatto! E’ in programma, come ha recentemente dichiarato Osvaldo Benedetti, assessore al Bilancio, Turismo e Commercio del Comune di Darfo, un incontro tra la proprietà delle Terme e i legali del comune per cercare di ovviare alla situazione di stallo che si è venuta a creare. Cose che erano già state dette dal nuovo sindaco della cittadina, Ezio Mondini, che nel corso di una intervista da noi realizzata ci assicurò il massimo impegno per risollevare Darfo e le Terme. Non mettiamo in dubbio l’impegno, ma dove sono i risultati? Le ultime novità riguardano il flop del bando di gestione dello scorso mese di maggio e il probabile ritiro dal Consorzio degli albergatori, costituito proprio per essere protagonista nella gestione, di alcune strutture alberghiere di primo piano. Da sottolineare che è arrivata agli sgoccioli anche la gestione del gruppo Trombini ma dell’acquisto e della gestione del parco non si conosce l’esito. O meglio, si sa che l’amministrazione non è in grado di accollarsi le risorse economiche necessarie per acquisire la struttura, ma una decisione dovrà essere presa al più presto perché la “supplenza” del gruppo Trombini scadrà alla fine di ottobre. Non basta più. È dimostrato, la bontà delle acque di Boario per superare la crisi ma servono strutture adeguate, in grado di accogliere i termalisti e consentire loro di vivere il periodo da trascorrere a Boario con la gaia spensieratezza di chi vuole vivere il periodo di cure come una vera e propria vacanza. Ma quale vacanza può ritenersi tale se mancano strutture alberghiere adeguate, spazi d’intrattenimento gradevoli e  accattivanti, locali dove poter trovare relax e divertimento? Siamo all’alba del 2013 e sembra di essere ancora ai primi anni del novecento ma allora c’era almeno la speranza che qualcuno avesse a cuore la crescita, cosa che invece oggi sembra importare poco a chiunque. Chi si defila da una parte chi evita incontri dall’altra, chi svicola a destra e chi si defila a sinistra, rimane la realtà di una struttura sottoutilizzata, con una clientela che si è disamorata di Boario e delle sue acque solo perché gli interessi personali sono, come sempre, prioritari rispetto a quelli della comunità. Possibile che non si capisca che i due obiettivi sono convergenti e che il centrare l’uno significa centrare anche l’altro? Facciano tutti un bagno di umiltà e, per una volta, antepongano gli interessi comuni a quelli personali, anche se ciò dovesse costare qualche rimessa a livello individuale. Saranno ripagati con gli interessi a lungo termine! 

 Il Sindaco Ezio Mondini  

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