Cane ucciso in Crocedomini, le polemiche animaliste si riaccendono

16.12.2014 18:42

Il Partito protezione animali torna a mesi di distanza sulla vicenda dell’uccisione violenta di un cane in Crocedomini, un atto perpetrato da un malghese di Breno che conduceva una malga comunale.

Secondo il presidente del Partito animalista, il sindaco di Breno non avrebbe mantenuto la promessa fatta all’indomani della notizia del barbaro gesto, ossia che la locazione della malga di Crocedomini non sarebbe stata rinnovata agli uccisori del cane, poiché i proprietari di Moro sono ancora legati all’alpeggio.

Il primo cittadino Farisoglio però smentisce e assicura che si tratta di un caso di omonimia, come spesso succede nei nostri piccoli paesi, dove sono in molti a portare lo stesso cognome e a volte anche lo stesso nome. E prosegue: “i contratti di locazione degli alpeggi a cui fa riferimento il Partito sono del 2013, a dimostrazione che si vuole fomentare l’opinione pubblica con informazioni sbagliate e tendenziose”.

Farisoglio precisa inoltre che l’amministrazione brenese rimane coerente a quanto dichiarato quest’estate, ma i tempi burocratici sono lunghi.

Nel frattempo però la polemica impazza sui social network, abbinata a una campagna di boicottaggio dei prodotti camuni.

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