Due cerimonie nella Valle di Lozio in ricordo dell'eroe Giacomo Cappellini

10.04.2013 11:29

Il Comune di Lozio, in collaborazione con "Fiamme Verdi", "ANPI" (Associazione Nazionale Partigiani) e "Comitato permanente per la celebrazione del 25 Aprile", ha voluto commemorare Giacomo Cappellini, medaglia d'oro al valor militare della Resistenza, fucilato nel Castello di Brescia il 25 marzo 1945. La prima cerimonia si è svolta a Laveno con la deposizione di un omaggio floreale al cippo dove Cappellini fu ferito e catturato. Oratore ufficiale: Stefano Sandrinelli, il figlio di Carlo "Camara" Sandrinelli, un partigiano di Cividate Camuno del distaccamento C8 che il 21 gennaio 1945, a Laveno, riuscì a sfuggire alla cattura proprio grazie a Cappellini, il quale pur essendo ferito gli coprì le spalle. Sandrinelli ha raccomandato ai giovani di continuare a studiare, a fare ricerche sulla vita dei soldati e dei dispersi della Valle e ad osservare con attenzione i monumenti ai Caduti, dove sono incise le vite dei loro bisnonni. «La storia l'hanno fatta soprattutto gli uomini semplici, che sono riportati sulle lapidi dei monumenti ai Caduti; il loro sacrificio e coraggio ancora oggi ci ammoniscono e ci fanno dire: mai più guerre!». La seconda cerimonia si è svolta a Villa con lo scoprimento di una targa collocata sul muro esterno della canonica, che ricorda la presenza in questo edificio (dal 25 marzo al 23 aprile 1945) del comando clandestino delle "Fiamme Verdi". Qui il parroco don Giovanni Melotti ospitò il comandante Romolo Ragnoli ("Vittorio") che riuscì a riorganizzare le forze partigiane camune. Lo ricorda anche la lapide, scoperta da Gino Buzzi di Cerveno (partigiano del C8 guidato dalla medaglia d'oro) e da Giacomo Cappellini (nipote dell'eroe da cui ha ereditato il nome e attuale presidente dell'ANA di Valcamonica). Alla cerimonia erano presenti i rappresentanti delle organizzazioni partigiane della Valle e di Brescia, il sindaco di Lozio Antonio Giorgi (che ha ricordato Attilio Bonariva, soldato di Lozio, fucilato dagli americani in Sicilia nel 1943, i cui resti riposano nel sacrario di Catania) ed il sindaco di Cerveno (paese dove nacque Giacomo Cappellini) prof. Giancarlo Maculotti. Ai discorsi delle autorità si sono uniti i pensieri degli studenti di Lozio sulla Resistenza e la canzone "Bella Ciao", intonata dagli stessi alunni.

Adriano Sigala

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