Il ghiacciaio Presena diventa il set di un film su Papa Wojtyla

06.07.2013 10:44

Il ghiacciaio Presena e l’Adamello si trasformano in un grande set cinematografico per raccontare la passione di Papa Wojtyla per la montagna e per lo sci. Il grande Papa polacco, che entro la fine dell’anno verrà proclamato Santo, aveva frequentato queste montagne negli anni Ottanta durante due brevi ma intense “fughe” dal Vaticano: la prima nel 1984 e la seconda nel 1988. Queste avventure sono raccontate nel libro “Era santo, era uomo” da Lino Zani, che all’epoca gestiva con i genitori il rifugio Ai Caduti dell’Adamello alla Lobbia Alta e che ebbe il privilegio di accompagnare il Papa in queste sciate. E’ proprio da questo libro che prende spunto il film che verrà girato sul ghiacciaio nelle prossime settimane e che approderà sugli schermi italiani e mondiali ad ottobre. Prodotto da De Angelis Media per la Rai, il film si avvale della regia di Andrea Porporati e di un cast davvero eccezionale. Lino Zani sarà impersonato da Giorgio Pasotti, affiancato da Claudia Pandolfi nei panni della fidanzata, da Fabio Fulco in quelli del fratello Franco Zani e da Katia Ricciarelli in quelli della madre Carla Zani. Ad interpretare Papa Wojtyla sarà l’attore russo Aleksei Guskov e poi naturalmente ci sarà l’amico Sandro Pertini, al quale darà il volto Giuseppe Cederna: i due si erano concessi una meravigliosa vacanza segreta sugli sci in Adamello nel 1984, lontani dalla folla ed immersi nella natura incontaminata di queste montagne che tra i 1915 ed il 1918 hanno vissuto i tragici eventi della Guerra bianca e che oggi invece sono splendidi luoghi di vacanza. Questi sono solo gli attori principali di un cast molto numeroso che da lunedì 8 a sabato 20 luglio sarà impegnato nelle riprese tra il ghiacciaio Presena e l’Adamello, per spostarsi poi una settimana a Madonna di Campiglio ed una a Roma. Il film, che probabilmente sarà l’unico ad uscire in tempo per la santificazione di Papa Wojtyla, racconterà i momenti felici trascorsi su queste montagne ed il particolare legame che si era creato tra il Santo Padre e Lino Zani, che in comune avevano la grande passione per la montagna e lo sport. A Lino Zani, che affiancherà il cast durante le riprese, Giovanni Paolo II affidò alcune croci da portare sulle vette che furono meta delle sue spedizioni, quali l’Everest (8.848 mt) ed il Cho Oyu (8.200 mt). Per volere di Papa Wojtyla venne anche sostituita la vecchia croce di legno di Cresta Croce (3.276 mt) dove ora svetta una imponente croce in granito, meta di frequenti trekking sia per la valenza religiosa sia per quella paesaggistica e storica di questo luogo, lì vicino si trova infatti anche il famoso “Ippopotamo”, il cannone utilizzato dagli Alpini per contrastare il nemico durante la Guerra bianca.

 

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