Intervista a Sergio Bonomelli: Il Sito Unesco per il Rilancio della Valle Camonica

26.05.2013 13:55

In Valle Camonica ha casa la più grande concentrazione di arte rupestre dell'intera Europa, anche se spesso la popolazione locale se ne dimentica. Primo sito Unesco italiano nel lontano 1979, le incisioni rupestri camune hanno vissuto sorti alterne dopo il boom di visitatori raggiunto sull'onda della famosa esposizione alla Triennale di Milano del 1982: anno dopo anno i gruppi turistici, le scolaresche e i singoli appassionati sono calati sempre più, e oggi si possono stimare soltanto 70.000 accessi annui. Per questo motivo in questi mesi si sta lavorando in più direzioni per rilanciare il sito Unesco, costruendo una rete di interventi che possa fondare le basi per un rilancio del turismo sul territorio intero. Spiega Sergio Bonomelli, Presidente del sito Unesco della Valle Camonica: “Il GIC, Gruppo Istituzionale di Coordinamento del sito Unesco, rappresenta un tavolo di lavoro con il compito di occuparsi del piano di gestione del sito, promuovere progetti e attività, tutelare e valorizzare il patrimonio locale. In questo gruppo di lavoro sono presenti gli 8 comuni che ospitano i siti, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, la Provincia di Brescia e la Comunità Montana di Valle Camonica. La domanda che ci siamo posti è stata: come possiamo gestire un sito archeologico così vasto e dispersivo? La gestione individuale da parte dei comuni non è più praticabile, produce frammentazione e sperpero di risorse: la via da seguire da ora in poi è quella di una gestione integrata”. I primi step sono dunque la messa in rete dei singoli parchi archeologici e l'emanazione entro fine giugno di un bando finalizzato all'individuazione di un gestore unico dei servizi (visite guidate, sezione didattica, promozione) e delle strutture (bookshop, aree didattiche, manutenzione parchi). Proprio in questi giorni si sta procedendo verso l'integrazione dei servizi dei siti gestiti dalla Soprintendenza, ovvero del Parco di Naquane di Capo di Ponte, dei Massi di Cemmo, del cosiddetto “polo della romanità” costituito dai siti archeologici di Cividate Camuno e dal Santuario della Minerva di Breno e del Museo Nazionale della Preistoria che aprirà i battenti nei prossimi mesi e rappresenterà la maggior occasione di rilancio turistico della Valle Camonica nell'immediato futuro. Quali sono le misure che verranno attuate nei prossimi mesi? Continua Bonomelli: “Una volta individuato il gestore unico, dovremo garantire ai siti interessati una gestione più attenta e controllata di quanto è avvenuto in passato. Il gestore dovrà fornire tutti i servizi necessari al pieno funzionamento dei parchi, magari pensando a una Card che garantisca l'accesso a tutti i siti ma non solo: si potrebbero includere nel pacchetto anche i numerosi musei, le chiese e le pievi, i vari percorsi storico-culturali offerti dal territorio. E' necessario anche predisporre e ottimizzare i materiali informativi e l'immagine del sito Unesco, pensando non più a una miriade di marchi ma ad una visione maggiormente coesa del territorio”. Dunque il “cantiere” è attivo più che mai. Si stanno predisponendo le strutture, le conoscenze, il personale e le reti necessarie al pieno funzionamento del sito. Quali altri progetti stanno ruotando attorno al turismo archeologico? Spiega Bonomelli: “Dal 21 al 28 luglio ci sarà la nuova edizione di Archeoweek Festival della Preistoria, che quest'anno porterà spettacoli, musica, teatro e incontri direttamente nei parchi per farli conoscere a tutti, mentre in ottobre ripartirà “Multimedia Land” che fornirà nuovi stimoli e idee per comunicare al meglio il patrimonio artistico locale. Di grande successo è l'iniziativa “Segno Artigiano”, che ha coinvolto alcune realtà artigianali locali nell'ideazione, progettazione e realizzazione di marchi e prodotti basati sull'identità camuna. Interessante è stato anche il workshop organizzato dal CCTC “Pitoon”, attraverso il quale le incisioni rupestri sono state rilette dalla creatività di giovani artisti e fumettisti. Per finire, proprio in questi giorni si sta lavorando a “Nella Valle dei Segni”, che vede alcuni giovani reporter raccontare la vallata con due tutor d'eccezione come Luigi Baldelli e Ettore Mo, reporter del Corriere della Sera”. Tutte occasioni di incontro, di scambio, di promozione del patrimonio locale, troppo spesso dimenticato. Con un occhio al futuro, come ci ricorda Bonomelli: “In passato non sempre si è saputo gestire al meglio le bellezze di questo territorio. Il sito Unesco deve rilanciare la Valle Camonica e sviluppare attorno a sé un'economia del turismo: un sistema che stiamo tentando di costruire attraverso progetti, piani, azioni che guardano all'innovazione. In questo modo potremo lavorare per la realizzazione di pacchetti turistici attrattivi e innovativi, anche guardando ai milioni di turisti che arriveranno in Lombardia in vista di Expo 2015: un'occasione unica per la vallata”. 

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