Intervista al pilota Davide Branchi

21.11.2014 12:43

Un sogno realizzato vale più di qualsiasi cosa. Davide Branchi lo sa bene; nasce a Sonico e sin dalla tenera età guarda ai protagonisti del motomondiale e della superbike come a degli eroi. Così inizia a sognare” Ascoltavo i discorsi di amico di mio padre appassionato delle 2 ruote –spiega- così entusiasmanti che mi portarono le domeniche a stare incollato alla tv a vedere i piloti.. I piloti con la P maiuscola. Sognavo di fare quello che facevano loro”.

Poi Davide è cresciuto e con lui il suo sogno che ha pian piano preso forma ”Con tanti sacrifici economici ho voluto provare ed ho capito che era quello il mio mondo .. Sono partito dalla strada , poi le prime uscite in pista con amici quasi per gioco, fino ad arrivare al termine della mia seconda stagione di gare, nel campionato moto di serie. Iniziato come un gioco con un team di ragazzi, non sapevo cosa aspettarmi. Le prime gare erano una sorpresa, un emozione indescrivibile. Partire e rendersi conto che era una cosa seria, una strada lunga una vita. Organizzare il week end, preparare tutto quello che serve, gomme, moto, attrezzi, per poi “spegenere la luce” nel momento in cui indossi tuta, in quel momento tutta la fatica svanisce. Siamo io e lei.... Il semaforo che si spegne, motori al massimo, tutti pronti e via per 14 giri di pista 14 giri di pura adrenalina”.

Il sogno di Davide di emulare i piloti è diventato realtà. Una realtà che il ragazzo di Sonico vive con i piedi per terra” Sarebbe bello poter vivere sempre questa emozione, ma il mio lavoro non me lo permette. Sono un trasfertista abito in un territorio dove si praticano altri sport”

Le emozioni sono tante, ma un momento più bello c’è sempre” Quest’ anno ho vissuto l’ ebrezza di una gara su bagnato, nonostante l inesperienza è stato bello provare e portare a casa un risultato”

Il motociclismo è uno sport individuale, ma la forza di Davide è il gruppo ”Avere una squadra su cui contare è fondamentale. Amici sempre pronti a sostenermi ed appoggiarmi in questa avventura. Le gare non sono solo il pilota , ma è importante il team che ti incoraggia a fare sempre meglio... dover caricare scaricare furgoni, carrelli, macchine e fare i conti pure con qualche caduta o con qualche risultato che non arriva, non sarebbe fattibile senza di loro. Chiudo la stagione soddisfatto la stagione con un 13 posto assoluto su 30 partenti, con una gara saltata e tanti progetti per la prossima. Soddisfatto di essere stato notato anche per l’ originalità dei colore fuxia, scelto dalla mia ragazza per la mia amata Yamaha R6”

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