Provincia: a fine settembre il Presidente “bipartisan”

18.08.2014 13:41

Tre mesi per avere la nuova Provincia e conoscerne i timonieri. Nei giorni scorsi il ministero dell'Interno ha stabilito con una circolare che il voto per l'Area Vasta si terrà domenica 28 settembre. Così i 2.596 grandi elettori, tra cui 205 sindaci (unico Comune escluso sarà Travagliato visto che è commissariato) e 2.391 consiglieri, dovranno indicare i nomi dei 16 saggi che reggeranno il Broletto dopo Daniele Molgora, l'ultimo presidente eletto a suffragio diretto.
Le ipotesi iniziali parlano di una maggioranza ampia di consiglieri “di secondo grado” che andrebbe al Pd (che contando 110 comuni su 206 avrebbe dieci o nove consiglieri contro sei o sette). Alle opposizioni andrebbero il vice presidente (indicato tra i saggi) e almeno due consiglieri a testa (tre-quattro a Forza Italia in base agli accordi da firmare con il Pd). E proprio sull'asse sinistra-destra si stanno giocando le posizioni più dure. Se Pierluigi Mottinelli (nella foto), consigliere provinciale uscente del Pd, appare come l'uomo della provvidenza democratica (indicato dai più come il presidente in pectore), in casa del partito di Renzi c'è chi sta puntando i piedi cercando alleanze anche fuori contesto. Sarebbe il caso di Diego Peli, candidato Pd sconfitto cinque anni fa da Molgora, che dopo aver fatto il capogruppo in Broletto starebbe pensando alla partita da vincere a tavolino.
Una posizione sostenuta inaspettatamente dall'ala di Forza Italia che è vicina al vice presidente uscente Giuseppe Romele. Eppure lo slancio del deputato azzurro verso il democratico Peli non sembra essere digerito dalla maggioranza del partito che, nei giorni scorsi, ha fatto chiarezza durante un confronto schietto in cui si è chiesto a Mariastella Gelmini di mettere paletti chiari ai patti da stipulare con il Pd. Un confronto dal quale sarebbe uscito rafforzato politicamente il sindaco e coordinatore provinciale Alessandro Mattinzoli, indicato dai più come possibile vice presidente della nuova Provincia. Tutto per far capire a Romele che il sostegno a Peli, incuneandosi in una frattura che dovrà essere ricomposta solo in casa Pd, non porterebbe vantaggi a nessuno. Posizioni che, già nelle prossime ore, saranno comunicate a Orlando per nome e per conto dell'intero partito.

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