Rimborso tariffa depurazione

14.09.2014 11:27

Interessati i cittadini di 24 comuni. Spetta loro il rimborso della quota di depurazione acqua pagata indebitamente tra il 2003 e il 2008

Entro il 1 ottobre i cittadini che hanno diritto ai rimborsi della quota di depurazione dell'acqua pagata indebitamente tra il 2003 e il 2008, devono presentare domanda ai comuni di residenza o all'Aato per ottenere il rimborso di quanto versato. Infatti l'Authority Bresciana ha dato il via libera alle procedure per rimborsare 45 mila tra famiglie e aziende residenti in 73 paesi della provincia che in passato hanno pagato una quota per la depurazione delle fognature anche se l'utente non era allacciato a nessun impianto. Pagamento dichiarato  dalla Corte Costituzionale illegittimo, effettuato dai cittadini agli Enti che gestiscono la depurazione, e i Comuni che gestiscono autonomamente gli impianti.
Per quanto riguarda la Valle Camonica, i cittadini dei 24 paesi della Valle potrebbero aver difficoltà a ricevere il rimborso. I comuni interessati potrebbero non avere a loro disposizione le risorse per rimborsare i loro utenti.
Si tratta dei comuni di Berzo Inferiore, Berzo Demo, Bienno, Borno, Braone, Breno, Capo di Ponte, Cedegolo, Cerveno, Ceto, Cigole, Cimbergo, Cividate Camuno, Edolo, Losine, Lozio, Malegno, Malonno, Ono San Pietro, Ossimo, Paisco Loveno, Prestine, Sellero, Sonico.

I Comuni, con quella tassa, si impegnavano ad eseguire dei lavori di ristrutturazione ed ammodernamento per l’impianto di depurazione, che è l’insieme delle strutture finalizzate unicamente al trattamento e allo smaltimento delle acque reflue urbane e dei fanghi di risulta mediante idonei processi tecnologici. È esclusa da tale definizione la rete fognaria (quindi se i soldi sono stati usati per le fognature vanno restituiti).

I cittadini aventi diritto devono fare domanda e i sindaci devono rimborsare. I cittadini subiscono fin troppe tasse e questa l’hanno pagata per un servizio che il comune, nonostante abbia preso i soldi, non a ha realizzato.
E’ indispensabile chiarire che il Comune per legge non può limitarsi a dire "non rimborso perché ho usato i soldi", poiché non li ha utilizzati per il fine preposto. Però i cittadini devono presentare domanda: il rimborso è possibile solo a fronte di presentazione di una semplice istanza di rimborso da parte dell’utente con indicazione - se possibile - degli estremi dell’avvenuto pagamento, senza necessariamente dover allegare la bolletta. In aggiunta alle informazioni identificative dell’utente, sarebbe utile specificare il codice utenza e il codice contatore, al fine di rendere agevole l’identificazione del cliente ed evitare inconvenienti.
Non è possibile determinare un onere deducibile medio da applicarsi a tutti gli utenti in quanto il calcolo da parte del comune deve essere fatto su ogni singolo utente.
Qui il modulo per il rimborso

https://app.box.com/s/eocjcgkc6w6bi40qn5si

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