Una favola per ragazzi adatta anche per gli adulti di Giovanni Quaresmini

26.03.2013 08:09

 

Infatti, il racconto scritto per ragazzi si presta a feconde riflessioni anche per gli adulti.

Claudio Baroni, vice-direttore del Giornale di Brescia, tra l’altro,  ha scritto:

“..Una favola, di quelle cariche di significati e aperta a mille interpretazioni. Com’è nella migliore tradizione. Racconta della generosa rondine che lasciò il nido del castello all’inizio dell’estate, dopo la mietitura. Contro ogni logica, voleva tornare subito in Africa per portare due spighe di grano ai bimbi dell’Etiopia che aveva visto patire la fame. Nel lungo e avventuroso viaggio incontra altri animali, altri uccelli, una ciurma di marinai e un gruppo di cacciatori. Tutti li stupirà e li spingerà a partecipare al suo progetto di generosità. L’interpretazione immediata è agevole. Se ciascuno fa la propria parte, anche il sogno che sembra impossibile può diventare realtà. Ma un’altra morale offre la rondine di Padernello: che la generosità è contagiosa, non lascia indifferenti, suscita imitazione, anima la buona volontà… E la riedificazione dello stesso castello della Bassa – pare dire ancora la fiaba – è un’altra dimostrazione di come un sogno possa coagulare forze generose… (…).

…(...)Ma Gianni Quaresmini non viene meno alla sua passione per l’arte. Il libro è decorato dalle illustrazioni di Cento Rossi, l’artista che fu per decenni al fianco di Vittorio Trainini nell’affrescare decine di chiese.  E quelle  immagini di Cento Rossi sono una fiaba nella fiaba (…)”.

Padre Francesco Piscazzi, nella rubrica “Pane al Pane” del periodico “L’Araldo di S. Antonio”, tra l’altro, aveva scritto “Gianni Quaresmini dedica questo racconto ai più piccoli. A chi ha occhi capaci di vedere dove lo sguardo corto degli adulti non può giungere… I bambini sono il futuro e la speranza…Dico grazie all’autore. La sua rondine è di quelle che da sole fanno primavera sulla terra inaridita dal gelo dell’indifferenza”…

La favola per la sua valenza solidale è stata tradotta anche in francese e distribuita agli alunni delle scuole primarie dei Comuni di Beaufort en Vallée, Brion, Fontain Guerin, Gére, Fontain Milon, Mazé, Saint George du Bois, che costituiscono la Comunità dei Comuni di Beaufort en Anjou.

Il racconto è stato messo in scena nell’auditorium di Comezzano, nel teatro S. Giorgio di Dello e nel teatro comunale di Quinzano d’Oglio.

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