Acquedotti camuni: servono ventisei milioni

14.01.2015 12:46

Il tema della depurazione e della gestione del ciclo idrico integrato è uno dei principali problemi della Vallecamonica. Secondo una stima servirebbero quasi sedici milioni di euro per realizzare gli investimenti necessari per captazione, stoccaggio, trattamento, distribuzione e misura di tutti gli acquedotti.

Per quanto riguarda invece il collettamento e la depurazione delle acque, dopo l'avvio dell'impianto di depurazione intercomunale di Esine, la copertura del servizio è arrivata a circa il 58% dei residenti, arrivando poi al 71% col potenziamento del sistema di depurazione della media Valle.

Per il rinforzo del depuratore di Esine ed i collettori fognari da Breno a Berzo Demo e da Esine a Prestine la copertura finanziaria è tuttora parziale (circa l'80%); per concludere il progetto mancano circa tre milioni e mezzo. Nel frattempo qualcosa si è mosso per il depuratore di Malonno, Edolo e Sonico, ma, anche in questo caso, mancano circa sei milioni e mezzo di euro. Sommando le due necessità, si parla quindi di ulteriori dieci milioni.

Inoltre, sebbene il sistema fognario camuno abbia una buona copertura, è costituito per la maggior parte da reti miste in cattivo stato di conservazione: per questo sarebbe necessario un piano di manutenzione straordinaria. Infine vi è la necessità di realizzare nuovi impianti di potabilizzazione e ricerca delle perdite,  a causa della non efficienza di quelli di disinfezione e captazione.

 

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