Agricoltura biologica,per un futuro sano
16.03.2016 10:47
Il Bio-distretto Valle Camonica e la Scuola Ambulante di Agricoltura Sostenibile, in collaborazione con l’associazione di produttori biologici Valcamonica Bio, fino al 15 ottobre 2016 propongono dieci incontri che permettono di avvicinarsi o di approfondire una serie di temi legati alla produzione del cibo, alla tutela della salute e del suolo e al rapporto tra le popolazioni di montagna e il loro territorio.
“La prima iniziativa (svoltasi il 14 febbraio a Costa Volpino) è stata molto importante perché organizzata grazie all’impegno di molti giovani della Valle Camonica e del Sebino appassionati di agricoltura, che stanno portando avanti esperienze innovative, progettando per esempio il recupero della coltivazione di antichi cereali, in modo da impostare filiere alimentari molto interessanti e con buone prospettive come quelle del pane e della birra.” sottolinea il presidente del Bio-distretto, Giovanni Tosana.
Il prossimo appuntamento è per il 19 marzo, con “Lo sviluppo della frutticoltura biologica in Valle Camonica: come produrre rispettando l’ambiente e la nostra salute”, a Piamborno, presso la Cooperativa Sociale Agricola. L’invito è rivolto in particolare a tutti i produttori di mele della Valle Camonica, perché avranno l’opportunità di conoscere nuove tecniche di trattamenti biologici. Infatti, il Biodistretto in Vallecamonica,aiuta ad avvicinarsi sempre più a metodi di lavorazione che escludono prodotti chimici di sintesi, promuovendo la filiera corta dei prodotti biologici.
Due aziende del Bio-distretto hanno ricevuto per le loro produzioni riconoscimenti nazionali e internazionali significativi: si tratta dell’azienda Ligabue Antonio di Capo di Ponte, che ha vinto il primo premio Top hundred “Golosario” 2015, con il vino rosso “Minego”, e l’Apicoltura Lares di Edolo, che ha ottenuto il primo e il secondo posto con due mieli di montagna in occasione del “Biolmiel” 2015.
L’appuntamento del 19 marzo prossimo acquisisce anche una notevole importanza al fine di promuovere un primo progetto pilota che potrebbe in futuro portare la Valle Camonica a connotarsi come la prima valle produttrice di mele bio di tutto l’arco alpino.
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