Arpa depotenzia il distretto camuno
19.12.2014 11:38Dal primo gennaio cambiano le cose: il distretto Arpa di Darfo, che solo due anni fa aveva ottenuto maggiore autonomia seppur restando alle dipendenze del dipartimento di Brescia e della sede centrale di Milano, dovrà delegare alle sedi di Brescia e Milano le competenze svolte fino ad oggi a supporto del territorio, come bonifiche ambientali, monitoraggio della qualità dell'aria e dell'acqua e altri interventi a supporto delle amministrazioni. Una decisione che penalizza ancora una volta la Valle Camonica; ciò inevitabilmente ricadrà sul territorio e sulle amministrazioni che non potranno più avere quel filo diretto con i tecnici dell'Arpa come lo hanno avuto fino ad oggi.
A Darfo il Distretto diventerà un APC, ovvero Attività Produttive e Controlli, quindi con la sola funzione di controllo e vigilanza. Le persone che attualmente vi lavorano, 5 tecnici, un amministratore e un dirigente, resteranno, ma dovranno svolgere una mera attività di controllo per lo più su un bacino territoriale più ampio: non solo la Valle Camonica ma anche l'intero lago di Iseo. Una scelta, quella presa dalla direzione regionale dell'Arpa, motivata con un piano di riorganizzazione 2015-2019, necessario per risparmiare risorse in vista dei pensanti tagli del Governo. E come sempre a farne le spese sono i territori considerati marginali come la Valle Camonica. L'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente affianca le istituzioni regionali e locali in molteplici attività: dalla lotta all’inquinamento atmosferico ed acustico agli interventi per la tutela delle acque superficiali e sotterranee, dal monitoraggio dei campi elettromagnetici alle indagini sulla contaminazione del suolo e sui processi di bonifica oltre a contribuire ad una corretta informazione su tutte le tematiche ambientali. Si tratta di una realtà importantissima quindi di tutela del territorio e della salute dei cittadini. Ed è per questo che se il destino del distretto Arpa camuno è quello che si delinea, ovvero quello di arrivare ad una chiusura, il territorio camuno potrebbe risentirne.
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