Avviato l'iter per il trasferimento del Museo nazionale in centro a Cividate Camuno

28.10.2014 09:46

L'Incubatore di imprese prenota un posto nella zona industriale
Entro la fine di novembre Cividate Camuno diventerà l'ottavo comune dell'Unione degli antichi borghi. Dopo una serie di incontri fatti con i sindaci e gli amministratori di Bienno, Borno, Breno, Malegno, Ossimo, Niardo e Prestine (attuali componenti dell'Unione), entro un paio di giorni il primo cittadino formulerà la domanda ufficiale. Un obiettivo che l'Amministrazione Ballardini aveva già indicato nella propria campagna elettorale e che risponde ad un obbligo di legge.
«È importante soprattutto in un periodo difficile come questo trovarsi con i colleghi attorno ad un tavolo e crescere insieme - dichiara il primo cittadino Cirillo Ballardini - il legislatore ci impone di aggregarci. È il momento di fare di necessità virtù discutendo di progetti comuni per lo sviluppo del territorio. Associandoci abbiamo la possibilità di risparmiare, e al contempo di essere più forti nel contesto locale rappresentando poco meno di un quinto delle amministrazioni camune. L'agire insieme permette anche di accedere con più facilità, oltre che con maggiore probabilità, a risorse regionali e nazionali, senza contare che lavorando insieme è possibile anche realizzare meglio più idee».
A livello pratico, per i cittadini sostanzialmente cambierà poco. A variare sarà l'organizzazione della macchina comunale, che erogherà gli stessi servizi ma con modalità diverse. Solo dopo l'ok di tutti Cividate Camuno potrà considerarsi parte dell'unione dei Comuni degli Antichi Borghi.
In attesa degli sviluppi l'Amministrazione comunale ha avviato l'iter per la realizzazione di un altro progetto di cui si parla dagli anni Novanta: il trasferimento del Museo nazionale della Vallecamonica da via Roma a piazza Giacomini. Cividate Camuno presenta un'anomalia: la presenza di un Incubatore d'imprese nel centro storico e di un Museo archeologico vicino alla zona industriale. L'idea sarebbe quella di invertire le location.
«Il progetto è occupare parte dell'immobile in piazzale Giacomini, attualmente adibito all' Incubatore d'impresa, riutilizzandone un'ala, circa mille metri quadrati, per ospitare il Museo nazionale», dichiara il sindaco.
Contemporaneamente l'Incubatore d'imprese potrebbe vedere ospitati uffici e servizi nella restante parte di quell'immobile e svilupperebbe le altre attività in una zona più consona, vicino alla zona industriale dove ora trova posto il Museo.
Un percorso impegnativo e difficile che l'Amministrazione civica ha avviato contattando innanzitutto gli enti coinvolti, primi fra tutti Sovrintendenza, vera padrona di casa, Comunità Montana e BIM.
Del museo in centro al paese come opportunità per il territorio si parlerà sabato 8 novembre in occasione di un incontro ospitato dalle ore 21 all'Incubatore.

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