Borno deve rinascere ma su nuove basi

14.09.2014 12:39

La Funivia pronta a ripartire. Il presidente Matteo Rivadossi lancia già la nuova stagione “Deve crederci l'Altopiano e soprattutto l'intera Valle”

Tanta buona volontà ma questo non basta ci vogliono nuove idee
Borno è pronto a cercare di rinverdire gli onori di un tempo riaffidando le sorti del suo territorio sciistico al presidente della Boario-Borno, Matteo Rivadossi, che si è esposto in prima persona con dichiarazioni piene di ottimismo. In pratica è la vecchia società che si riappropria della sua creatura nel tentativo di rianimarla.  Si confida molto sull'aiuto del BIM che ha già stanziato 87.500 euro, ma si spera soprattutto sull'aiuto concreto di Borno stesso e dei 21 comuni della C.M. di Valcamonica e Val di Scalve chiamata a sostenere la direzione della proprietà per creare un circuito sciistico che si specchi nella comprensorialità.
Sulla carta sembra tutto molto semplice ma come è noto c'è sempre da fare i conti con un campanilismo esasperato che complica maledettamente ogni sorta di collaborazione fattiva. E' il primo ostacolo che cozza contro la speranza espressa da Rivadossi che si augura che l'intero Altipiano creda in questo progetto.
Ma forse si dimentica che negli anni trascorsi grande è stata la crisi che ha attanagliato il settore. Sperare di risollevare le sorti della stazione sciistica in questa zona soltanto con l'afflusso del turismo locale è pura utopia. Gli appassioinati di sci battono altri territori, stazioni invernali che hanno la possibilità di offrire sfoghi interessanti sulle piste ma anche al di fuori delle piste.
Ponte di Legno, Madonna di Campiglio, l'Aprica per citarne solo alcune, ed altre ancora sono mete ormai consolidate alle quali una zona come Borno ha poche possibilità di fare concorrenza. C'è bisogno dunque di qualche idea nuova, di stimolare settori diversi dell'attività sciistica.
Riproporre il passato cozza contro quello che il passato ha portato in sede di bilancio. Malgrado la carenza di neve, che pure non è un aspetto marginale, il paese, con il suo centro storico e le attività commerciali, offre una buona accoglienza e può certo migliorare. La sola promozione basata sui prezzi non basta se non è accompagnata da iniziative stimolanti e da nuovi panorami intriganti per gli amanti della montagna.
Non ci sono solo gli appassionati delle discese sulle piste innevate ma anche chi ama le lunghe marce con gli sci da fondo. Proporre, per esempio, piste per i fondisti potrebbe essere un'alternativa molto interessante e meno costosa, poichè facili da gestire anche con poca neve, anche se la neve naturale non è abbondante.
Si potrebbe così aspirare ad una clientela nuova e diversa; tanti sono gli appassionati, in Lombardia e non solo, di queste discipline. Si creerebbe un turismo di nicchia. Bene e giusto mantenere anche la funivia e le piste di discesa che qualcosa portano comunque, ma non è solo su questo settore che bisogna puntare. Tentare di farla rinascere come si è fatto negli anni passati non ha senso. Iniziative sì, ma innovative e con un occhio attento a quello che realmente vuole il potenziale usufruitore dei servizi offerti. In caso contrario si andrà incontro ad un altro flop.
A.G.Z.

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