Brescia maglia nera del bracconaggio
03.03.2014 20:11Nel 2013 sono aumentati i reti ai danni della fauna selvatica. I dati sono stati resi noti dal Cabs (committee against bridge slaughter) e dalla Lega per l'abolizione della caccia. Le due associazioni hanno documentato 548 casi di danni alla fauna selvatica apparsi su articoli di stampa o comunicati del Corpo forestale dello Stato, o della Polizia Provinciale, o della vigilanza venatoria volontaria. Secondo il WWF altri migliaia di casi non vengono mai scoperti. Fra le maglie nere del bracconaggio la provincia di Brescia (prima a livello nazionale con l'8% dei casi) e quella di Bergamo, quarta a livello nazionale dopo le province di Brescia, Salerno e Caserta.
I volatili sono le specie più colpite dai bracconieri, i loro casi riguardano il 70% dei casi di bracconaggio. Ma durante il 2013 sono stati uccisi anche due orsi (uno in Trentino e uno in Abruzzo) 21 lupi, 11 uccisi a fucilate, 6 con lacci, altri 4 sono stati avvelenati. Molto colpiti anche i rapaci notturni, 121 quelli uccisi nel corso del 2013 fra cui aquile, falchi pellegrini, gheppi, sparvieri e numerose poiane. I reati più diffusi legati al bracconaggio riguardano l'uso di richiami, l'abbattimento di specie super protette e la caccia in zone di divieto.
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