C.M. contro Enel per i pali di media e bassa tensione
28.10.2014 10:03Da un paio di anni si sta consumando una battaglia (anche legale) tra Comunità Montana e Enel Distribuzione, a causa degli elettrodotti aerei di media e bassa tensione. Gli alti pali che servono a trasportare l’energia elettrica rovinano il colpo l’occhio di certi panorami. Mentre si ammirano paesaggi naturali lo sguardo può essere disturbato da queste strutture in cemento che in molti casi portano sulla sommità un trasformatore. La tutela dell’impatto paesaggistico è ciò che muove la C.M.di Valle Camonica (anche in qualità di ente gestore del parco dell’Adamello) al braccio di ferro con Enel.
L’alternativa agli alti pali è quella di scavare lunghi solchi nel terreno dove nascondere i cavi che trasportano l’energia elettrica. Proprio qualche settimana fa Enel ha proposto di portare l’energia elettrica al lago di Lova, sopra l’abitato di Borno, con un tracciato aereo tra i prati dove c’è una grande panoramica: progetto che è stato subito stroncato.
Stesso destino anche per l’allacciamento chiesto per la malga Lavedole ai laghi d’Avio o in Val Dorena nel comune di Monno.
La Provincia, quale ente delegato all’autorizzazione, spesso fa da intermediario tra le parti organizzando conferenze di servizi al fine di trovare una soluzione. Il parere espresso dalla Comunità Montana è però vincolante. Nonostante questo talvolta la Provincia rilascia comunque l’autorizzazione. È il caso degli elettrodotti in località Fubbia nel comune di Edolo e in località Fusine nel comune di Incudine. Contro questi decreti dirigenziali di autorizzazione rilasciati dal settore Grandi Infrastrutture della Provincia di Brescia nonostante il parere negativo sotto il profilo paesaggistico e idrogeologico dell’ente camuno la Comunità Montana ha fatto ricorso al Tar.
“Posso capire nel caso di un cono ottico particolare ma non si può pretendere che tutti gli elettrodotti vengano interrati - riferisce Mariateresa Vivaldini - Nelle questioni bisogna sempre trovare il giusto equilibrio. Inoltre interrare gli elettrodotti significa disboscare e creare più costi sia per il gestore sia per la collettività perché la manutenzione di queste opere interrate è maggiore di quella dei tracciati aerei”.
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