Il film su Papa Wojtyla divide la critica

02.05.2014 13:59

“E’ solo un romanzo, non è la verità”

Successo per la fiction su Papa Giovanni Paolo II, andata in onda in prima visione su Rai Uno. “Sono stati ricostruiti fedelmente  i legami tra il Papa e la Valle Camonica”, sottolineano i camuni e una parte della critica. Invece monsignor Giulio Viviani, già cerimoniere in Vaticano, boccia il film: “È un romanzo, diverso dalla realtà storica”. Il Papa sull’Adamello ci è arrivato perché invitato dai fratelli Rosa, Gianluca e Marco, che si offrirono di portarlo a sciare. Secondo monsignor Viviani  ”Il primo tentativo fu telefonico, poi  ci fu lo scambio di lettere e la visita informale. La fiction invece celebra Lino Zani, che ha trascorso due giorni col Papa, solo perché figlio del custode”.

Nel giorno della canonizzazione dei Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II è andato in onda “Non avere Paura”, il film di Andrea Porporati dedicato a Papa Wojtyla. Il film è liberamente ispirato al libro “Era santo, era uomo” di Lino Zani con Marilù Simoneschi, che racconta un’amicizia nata sci  ai piedi sulle vette del comprensorio sciistico Adamello Ski e la vita dell’alpinista diviso tra imprese sulle vette e l’amore. 

Lino Zani, giovane maestro di sci e alpinista, conobbe il Papa polacco nel 1981. In quell’anno infatti la famiglia di Zani, che gestiva un rifugio alpino tra le vette dell’Adamello, riceve una visita inattesa e straordinaria: Karol Wojtyla. Insieme al Papa arriva anche un suo caro amico: il presidente della Repubblica italiana, Sandro Pertini. La visita, che doveva rimanere segreta per volere dei servizi di sicurezza, diviene presto un’occasione di incontro con la popolazione della montagna, che li avvolge con il proprio affetto. La vacanza finisce. Forse finirebbe anche l’amicizia fra Lino ed il Papa, se il ragazzo non scegliesse di consegnare a Wojtyla alcune foto private, scattate sull’Adamello, invece di venderle ad un periodico che gli ha offerto centinaia di milioni di lire per poterle pubblicare. Sono normalissime foto del Papa che scia  o che si intrattiene con piccoli gruppi di fedeli, o che, solitario, medita e prega sulla vetta della montagna. Ma proprio perché così semplici e comuni, Lino sa che si tratta di immagini davvero private. Da questo momento, il rapporto fra Lino ed il Papa diventa quasi quello fra un figlio che cerca la verità ed il padre che indica la strada. 

Immagini spettacolari sull’Adamello, la zona dell’Alta Valle Camonica, in particolare del ghiacciaio Presena dove il film ripercorre la nascita dell’amicizia tra Papa Wojtula e Lino Zani. Il  regista ha voluto far rivivere l’amicizia nata tra i due quando il Santo Padre andò  a sciare sull’Adamello e Lino Zani gli fece da guida. In quella occasione  scoprono qualcosa che li accomuna: la passione per le montagne e per quello che c’è oltre. Qualcosa di invisibile, di inesprimibile, che spinge gli alpinisti a rischiare tutto pur di arrivare in cima e guardare oltre la vetta. La scelta del film è  arrivata dopo aver letto il libro di Lino Zani e dopo aver compreso l’esperienza eccezionale avvenuta tra i due nella location d’incanto del  ghiacciaio dell’Adamello. 

La montagna amata da Papa Wojtyla è uno degli itinerari più affascinati del gruppo dell’Adamello. Dalla terrazza del rifugio “Ai Caduti dell’Adamello” si offre alla vista uno straordinario panorama aereo sui ghiacciai,  sul lontano Corno Bianco, sull’articolata cresta che conduce a Cresta Croce, dove si trova la famosa croce in granito in memoria della visita in questi luoghi di Papa Giovanni Paolo II. Una cima che, oltre ad essere  famosa per la croce, è tra quelle coinvolte nel conflitto del 1915-1918 che qui è stato combattuto a  quote molto elevate, tra cime costantemente innevate e che pertanto è conosciuto come Guerra Bianca. Sulla sua cresta è ancora presente il famoso obice da 149/G, unico pezzo d’artiglieria rimasto in postazione sul fronte dell’Adamello. Tale cannone è oggi monumento nazionale.

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