Italo Poffetti valoroso superstite della strage di Cefalonia-Corfù

16.09.2015 00:27

 In memoria di Italo Poffetti, recentemente scomparso si ricorda l’eccidio di Cefalonia come uno dei più cruenti crimini della Seconda Guerra Mondiale quando Mussolini decise di intraprendere un “conflitto parallelo” nella zona dei Balcani con l’intenzione di aggiudicarsi il possesso di nuove terre. L’isola di Cefalonia e Corfù fu teatro di una strage in cui persero la vita 6.200 uomini dell’esercito italiano da parte dei tedeschi. I superstiti furono solo 60, tra questi c’era un camuno, Italo Poffetti, classe 1917 da Erbanno, fante portaferiti. Italo, uomo coraggioso,  durante il conflitto ha soccorso e tratto in salvo altri combattenti con la generosità e l’altruismo tipici della sua personalità. Membro della divisione Acqui, fu inviato in presidio nelle isole  greche  dove i nostri militari italiani sono stati trucidati durante l’imboscata dei tedeschi e massacrati a tradimento. Scampato a questo massacro, alla fine della guerra fu aggregato collaborando in guardia alle armate alleate con le quali entrò in Milano in piazzale Loreto dove vide Mussolini ed i suoi gerarchi appesi in piazza. 

Italo Poffetti è stato uno degli ultimi eroi di una guerra non dovuta, soldato di grande merito e camuno valoroso che ha difeso la sua Patria  con onore. Proprio in sua memoria si ricordano fatti storici importanti del nostro Paese celebrando uomini forti e valorosi. Le sue esequie, alla presenza delle delegazioni militari e partigiane oltre a quella del Sindaco di Darfo ed altre autorità sono state una commemorazione al valore del soldato ma anche un monito a tenere sempre viva nella nostra conoscenza la consapevolezza dell’onore dei combattenti nell’ultima guerra.

Sofia Comensoli

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