La Scabi per trattare i rifiuti

02.07.2013 11:19

Avranno 45 giorni di tempo gli enti pubblici interessati, Comune di Gianico, Provincia, Asl e Arpa per approvare il progetto presentato dalle Ferriere Scabi di Berzo Inferiore. In un primo tempo si era proposto un forno per la vetrificazione  dell’amianto nell’area industriale di Carobe ma, dopo la bocciatura del progetto da parte dei cittadini e di molti consiglieri comunali camuni e dell’alto Sebino bresciano e bergamasco, la Scabi ha mutato obiettivo. In attesa che si muova qualcosa in Regione è stato chiesto alla Provincia la verifica di assoggettabilità a Via per un progetto di variante sostanziale all’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata sull’impianto Ippe riguardo al vecchio laminatoio. La porzione d’insediamento è di 2200 mq. rispetto  agli oltre 32700  che fanno parte dell’area Bellicini. Il progetto presentato in Provincia dal legale rappresentante della Scabi, Noemi Bellesi, tratta di un impianto per deposito di materie prime secondarie e materiali metallici da classificare di rifiuti decadenti da operazioni di recupero, con stoccaggi in cumuli o grandi sacchi in attesa della successiva lavorazione con cesoie metalliche. Nella relazione presentata si parla anche di utilizzo di rilevatori di radioattività. Tutto dovrebbe avvenire sotto un capannone coibentato coperto e in orario diurno. Sul piano occupazionale l’iniziativa darebbe lavoro da due a quattro posti da operaio e con uno o due posti da impiegato. Nella richiesta presentata dalla Scabi si sottolinea che  non saranno create condizioni che peggiorino in maniera significativa la qualità dell’aria e che saranno sufficienti i presidi depurativi già presenti nell’insediamento già autorizzato. Ora, come già detto, si attende la risposta degli enti pubblici.

 

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