La storia della "Mille Miglia"
13.02.2013 19:36
La storia della "Mille Miglia" comincia nel 1921 quando l'Automobil Club di Brescia organizza il primo Grand Prix italiano. Vedendo il successo di questa corsa l'Automobil Club di Milano costruì l'autodromo di Monza e qui vi organizzò i gran premi dal 1922.
Questo irritò gli abitanti di Brescia, ma soltanto nel 1926 Aymo Maggi concepì, a titolo di vendetta, l'idea di una corsa su strada per macchine sportive.
Questa corsa sarebbe stata una prova di mille miglia, su strade pubbliche chiuse da Brescia a Roma.
Questa manifestazione necessitò dell'approvazione del Partito Fascista allora al comando del Governo.
Fu così che nel 1927, con l'aiuto di Giovanni Canestrini, il Conte Franco Mazzotti e Renzo Castagneto, Aymo Maggi vide il suo sogno prender vita.
Alle 9.00 precise, a Brescia le macchine partirono ogni minuto, le macchine più piccole e più lente per prime.
I loro numeri scritti sulle portiere, che pareva inconsueti, rappresentavano l'ora di partenza perciò in ogni lugo dove trasitava la vettura era possibile stabilire il tempoche quella macchina aveva impiegato.
La strategia della corsa era semplice: andare il più veloce possibile finché si poteva!
Con un po' di fortuna, si raggiungeva il traguardo. Con meno, si rischiava semplicemente di schiantarsi contro gli argini, le rocce, cartelli e altre barriere che si allineavano lungo quelle strade qualche volta a mala pena praticabili...
Lungo il percorso, gli spettatori erano numerosi, venuti a incoraggiare i loro favoriti, spingendosi a volte in mezzo alla strada per acclamare i loro idoli.
Aymo Maggi volò in testa alla corsa ma fu ben presto sorpassato dall'Alfa Romeo del tandem Brilli-Peri.
In testa durante quasi tutto il percorso, cominciarono, nelle vicinanze di Roma, a subire gli assalti dell'equipaggio Minoja-Morandi.
Con l'alzarsi della pressione, l'equipaggio Brilli-Peri conobbe il suo primo ed ultimo guasto meccanico.
La loro Alfa ruppe il motore a Spoleto e fu messa fuori corsa.
La prima corsa riscosso un enorme successo presso i piloti e la popolazione bresciana e non solo.
La popolarità dell'evento invogliò le autorità perfino la costruzione di nuove strade migliorando la vibilità in tutta la penisola. Ebbe così inizio un'epopea che vide, nelle tredici edizioni anteguerra e nelle undici dal '47 al '57, i campioni più celebrati e le migliori case produttrici di automobili confluire a Brescia da ogni parte del mondo per schierarsi, agli ordini di Castagneto, nel punto che i corrispondenti forestieri amavano chiamare viale Rebuffone, confondendolo con viale Venezia, oggi viale delle Mille Miglia.
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