L'albero: di Giacomo Pedersoli, detto "Retico"

25.01.2015 13:02

L'Albero

Che tristi tuoni in questo giorno tetro

di settembre!

Dai vetri colore del cielo

traspare il tramonto della verzura!

Più non è la bella estate

con le sue strade arse dal sole;

più non è il tempo in cui ci si bagna nell’acqua

con la gioia esultante del bimbo

e dal focoso sole sospinti

si nutre in segreto un amore.

Ora la robinia ingiallisce

ed il ruscello che di sotto scorre

imbaldanzito

le foglie sull’acqua in altro paese trascina.

Spoglio rimane l’albero

che sorrideva con la scorza

gonfia

ai solitari pensieri

di chi passava.

Ed è lassù, quest’albero,

nel mio paese.

 

Retico era in collegio, a Brescia, in una zona di periferia dove ancora scorreva un ruscello attorniato da robinie ed ontani. E questi alberi gli ricordano quelli della sua minuscola patria nella quale aveva scorrazzato fanciullo prima, adolescente poi. Il dott. Sabato Gambardella, segretario a Seriate (Bergamo) scelse questa poesia per stamparla su un manifesto e una locandina che annunciava una festa degli alberi. Il dr. Gambardella fu validissimo collaboratore di Retico quando era Assessore a Darfo Boario Terme. Il Comune di Seriate ringraziò, con lettera del 3 novembre 1976, l’Autore.

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