L’arte rupestre della Valcamonica ancora protagonista europea in una sperimentazione multimediale finalizzata alla didattica

10.07.2013 09:39

La prima fase di nuovo progetto europeo di ricerca tecnologica e didattica che vede protagonista l’arte rupestre della Valcamonica trova concreta attuazione questi giorni: i rappresentanti di un gruppo di università europee (l’università di Nottingham, la st. Pölten university of applied sciences, l’università di Cambridge, l’università Bauhaus di Weimar, la University of technology di Graz, la Arctron 3d gmbh) e il centro camuno di studi preistorici stanno lavorando nei siti rupestri camuni a Capo di Ponte e Ceto per la messa a punto di nuove tecnologie sul rilevamento scanner finalizzato alla visualizzazione in 3 d delle incisioni rupestri preistoriche: un nuovo laser-scanner (hardware e software) finalizzato alla documentazione avanzata dell’arte rupestre e alla realizzazione di modelli tridimensionali delle figure incise ad elevato dettaglio. un’idea innovativa che troverà attuazione nei prossimi tre anni e che sarà destinata, in particolare, alla comunicazione con il mondo della scuola e dell’insegnamento.  Le incisioni rupestri della valcamonica, potranno essere viste, analizzate, studiate, manipolate anche nella loro tridimensionalità: modelli 3d al computer da mostrare al pubblico, permetteranno di ruotare o avvicinarsi all’immagine per esaminare nei particolari le incisioni. Ma il progetto non avrà solo una componente tecnologica: il lavoro sarà accompagnato da una ricerca su come queste tecnologie potranno trovare applicazione concreta nel campo della didattica e dell’insegnamento. l’arte rupestre preistorica, attraverso il lavoro svolto dal centro camuno di studi preistorici nell’area scolastica, è divenuta uno dei temi di approfondimento nella preparazione degli studenti italiani: attraverso le immagini si è cercato di spiegare, in maniera attiva, la preistoria (tema ostico e difficilmente comprensibile se non attraverso l’iconografia presente sulle rocce camune). Ora, con questo nuovo progetto innovativo, finanziato dall’unione europea e la sinergia con importanti realtà scientifiche e pedagogiche europee, si vuole concretizzare il passo successivo e coniugare il segno passato (le incisioni rupestri della valcamonica) con i metodi tecnologici moderni. l’equipe è al lavoro in questi giorni, in alcune aree istoriate della valle camonica in cui si concentreranno le attività di sperimentazione delle tecnologie elaborate: nell’area del parco archeologico comunale di Seradina Bedolina e della Riserva Naturale delle incisioni rupestri di Ceto Cimbergo Paspardo e nel Parco di Naquane.

Scarica il pdf Comunicato 8 luglio 2013.pdf

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