Lo Stato non rifiuti di occuparsi dei rifiuti
08.05.2014 20:01Un camion che all'improvviso, sotto un temporale, prende fuoco è stato l'evento che ha mosso il Corpo Forestale dello Stato, in particolare il nucleo di Brescia che ha capito di essere di fronte ad un evento strano e pericoloso.
Il camion in questione veniva dalla Selca e ufficialmente trasportava carbone. Ma mai si è sentito che a contatto con l'acqua il carbone prendesse fuoco e da qui sono scattate indagini che hanno portato ad una sconcertante scoperta. Il camion trasportava, invece che Carbone, ceneri e residui della demolizione di celle elettrolitiche per l'alluminio primario, quello che viene estratto dalle miniere di bauxite australiane e che contiene elevate concentrazione di cianuri e fluoruri.
Ebbene, i residui in questione sono partiti dall'Australia per approdare in Valle, nel comune di Berzo Demo, nella zona industriale di Forno Allione e dal 2009, sono ancora custodite in un capannone abbandonato dopo il fallimento della Selca. Questi veleni filtrano nel terreno e si insinuano probabilmente anche nelle acque dell'Oglio, con quanti benefici effetti sulla popolazione camuna è facile immaginare. Il sindaco di Berzo Demo si è attivato per cercare di porre rimedio alla situazione, attivando i canali politici affinchè si faccia qualcosa e i rappresentanti camuni in Regione stanno cercando la strada più breve per arrivare alle istituzioni. Dando per scontato che la Regione non è in grado di accollarsi tutte le spese necessarie, è stato Davide Carparini a presentare alla Camera dei Deputati un ordine del giorno già approvato che impegna la maggioranza alla bonifica dell'area industriale ex Selca, quale seguito avrà ???
La vicenda di Berzo Demo è soltanto una parte infinitesimale dei problemi che i rifiuti tossici creano in Italia, tanto che siamo sotto scacco dell'Unione Europea per non aver ancora affrontato e risolto il problema e costretti a pagare salatissime multe per queste inadempienze ma il prezzo più pesante lo paga la popolazione, spesso con la perdita di vite umane. Di zone fortemente inquinate e pericolose è piena l'Italia, da nord a sud, dalla terra dei Fuochi in Campania, all'Ilva di Taranto, alla Tirrena Power in Liguria, (un elenco di migliaia di pagine).Ciò è il frutto del disinteresse cronico e colpevole dei nostri governanti che si sono succeduti (nella prima, seconda e terza repubblica) che hanno mostrato con chiarezza quanto disinteresse ci sia da sempre per gli italiani tutti e per la loro salute. Un problema di civiltà che né i vecchi governanti, né gli ultimi in ordine di tempo hanno mai affrontato seriamente. Il nuovo governo non deve far nuovamente cadere nel dimenticatoio questo che è un problema sociale di grande rilevanza. Bene la nuova legge elettorale, bene le riforme costituzionali, ma si crei davvero una concreta discontinuità con i vecchi governi, più recenti e meno recenti in quanto alla gestione del problema dello smaltimento dei rifiuti industriali.
E' forse l'ultima occasione per i politici di dimostrare che la corsa al palazzo non è motivata solo dal desiderio di occupare poltrone ma soprattutto dalla volontà di affrontare e risolvere i problemi degli italiani.
Un prezzo pesantissimo che si paga in vite umane ed anche economicamente per le salatissime multe che ci commina la comunità europea. Il problema è molto grave e costosissimo. Ora lasciare che si interessino i comuni, alcuni piccolissimi, o le province, i quali non hanno ne la forza ne i mezzi sufficienti.
Meglio sarebbe, anche per motivi logistici, che ci fosse un ente di ampiezza nazionale capace di agire e controllare con le istituzioni del territorio.
La soluzione non è impossibile, ci deve essere volontà politica, con una buona organizzazione si realizza una grossa opportunità per creare moltissimi posti di lavoro, per un attività che per la società risulterà molto redditizia sia sul piano economico quanto per la salvaguardia della salute dei cittadini.
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