"L'orto Fascista": nuovo libro di Ernesto Masina

01.10.2013 13:27

Che bella sorpresa questo romanzo di Ernesto Masina, il felicissimo debutto di un autore classe 1935 che, come da lui stesso sottolineato, stanco di leggere libri dalle trame complicate e difficili da seguire, ha scritto il libro che “gli sarebbe piaciuto acquistare”.

Subito ha suscitato curiosità la scelta dell’ambientazione: il bellissimo borgo di Breno, ove lo scrittore fu sfollato durante l’ultima guerra e in cui ebbe occasione di partecipare ad una delle iniziative legate all’autarchia promosse dal governo fascista, per l’appunto la coltivazione di piccoli appezzamenti di terreno pubblico concessi alla popolazione, da cui il curioso titolo “L’orto fascista”. Ma il riferimento alle vicende personalmente vissute finisce qui: da questo momento in avanti si dipana l’intreccio completamente di fantasia, seppure così aderente nei personaggi e nelle situazioni a quel vissuto che ci è stato tramandato dai nostri nonni e genitori, nei loro racconti di un passato da cui continua ad attingere il nostro quotidiano.

La storia è ambientata nel 1943, durante l’occupazione tedesca, e lo spunto è la volontà di azione di un gruppetto di paesani che al bar, tra una partita di briscola e un bicchiere di vino, ordisce un innocuo attentato allo scopo di “dare una lezione a quei dannati fascisti”. Ma non hanno fatto i conti con le mire “amorose” del comandante tedesco attirato da una bellezza locale: il tutto si complica e la storia vira verso la tragicommedia, coinvolgendo vari personaggi, tra cui spiccano il Don Abbondio locale, Don Pompeo e la stimata Custode dell’Orto Fascista.

Insomma, un romanzo davvero godibile ma con l’anima, una lettura di svago che però ci dà un’occasione per riflettere …

Sabrina Giovannini

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