Notti piene di stelle: il libro di Fausto Leali a Brescia

07.04.2014 13:19

Alla libreria Tarantola con il suo libro “Notti Piene di Stelle”

Giovedì 10 aprile alle 18.30 alla Libreria Tarantola 1899, a cura di Rolando Giambelli, sarà presentato "Notti piene di Stelle", il libro di Fausto Leali scritto con il giornalista musicale Massimo Poggini, che racconta la favolosa carriera artistica del grande cantante e musicista bresciano.

Il magico titolo del libro scelto dall'autore che sarà presente in libreria per raccontarsi al suo pubblico preferito, cioè i suoi concittadini bresciani, prelude ad un caloroso incontro con i suoi fans che da più di 50 anni lo seguono entusiasti.

Per Rolando Giambelli, suo amico da oltre 50 anni e per i Beatlesiani italiani, Fausto Leali, fra i più grandi interpreti della musica leggera italiana, è particolarmente caro e tenuto in considerazione proprio perché iniziò la sua carriera interpretando per primo i Beatles in Italia, proponendo addirittura la canzone Please Please Me in italiano a luglio 1963, prima dell'uscita in Italia della versione ufficiale dei Beatles a novembre di quell’anno.

Fausto imparò a suonare la chitarra ascoltando i loro dischi, studiando sulle loro linee armoniche e crescendo artisticamente sempre di più…

Poi, nel 1965, Fausto Leali, con i suoi Noveltys aprì i concerti dei Beatles durante l’unico tour italiano che toccò Milano, Genova e Roma… e poi, da grande musicista, chitarrista ed armonicista che pure è, insegnò nel 1967 in riva al Lago di Garda a Giambelli tutti i trucchi per suonare correttamente l’armonica blues!... Il resto è una gran bella storia!!!

“NOTTI PIENE DI STELLE” 

il libro di FAUSTO LEALI curato da Massimo Poggini

Massimo Poggini che ne ha curato la stesura racconta entusiasta:

“Questo libro è nato davanti a due cappuccini fumanti ordinati al bar dell’hotel President in Largo Augusto, a Milano. Chiacchiere, ricordi, fioccano gli aneddoti legati a mostri sacri come i Beatles, Stevie Wonder e Wilson Pickett. Certo, lo sanno tutti che con quest’ultimo duettò a Sanremo nel 1968. Ma mica era a conoscenza del fatto che un anno dopo Mr. Pickett avrebbe fatto da padrino al battesimo della sua primogenita, chiamata non certo a caso Deborah.

Fausto Leali, classe 1944, ha iniziato a calcare le scene che era ancora un ragazzino, negli anni Cinquanta. Quindi ripercorrere la sua storia equivale a rileggere quella della nostra canzone. Alla cui scrittura peraltro ha contribuito con parecchi brani diventati – come si dice in gergo – evergreen: A chi, Deborah, Angeli negri, Un’ora fa, Io camminerò, Io amo, Mi manchi, Ti lascerò.

Ma la sua storia è fatta anche di tanti incontri straordinari: Mina, Enzo Jannacci, Lucio Battisti, Loredana Berté, Franco Califano, Claudio Villa, Toto Cutugno, Anna Oxa, Zucchero, Francesco De Gregori, Renzo Arbore, Teo Teocoli, Diego Armando Maradona e decine di altri.

Nel libro Fausto ricorderà molti episodi della sua infanzia, quindi con molti riferimenti a Nuvolento e a Brescia; e sulla memorabile partecipazione a Sanremo con Luisa Corna, poi ci saranno anche curiosi collegamenti con personaggi bresciani (Francesco Renga, Idris, Fabio Volo, etc.).

Star lì a sentirlo raccontare è un po’ come riassaporare i gusti di una volta, quelli che si celano nei luoghi più reconditi della memoria. Dischi in vinile incisi con registratori a quattro piste. Tecnici del suono rigorosamente in camice bianco. Serate passate con l’orecchio incollato a Radio Luxembourg, con la speranza di ascoltare per primi un brano di cui fare una cover. Contratti, magari non proprio favorevoli ai musicisti, siglati con una semplice stretta di mano. Una Seicento usata data in conto royalties. Locali mitici scomparsi da molti anni, per esempio il Santa Tecla di Milano o la Bussola di Focette gestita da Sergio Bernardini.

Sotto l’aspetto artistico, Fausto è caduto ed è riuscito a rialzarsi parecchie volte. Partendo da molto lontano è arrivato fino ai giorni nostri mantenendo intatta la sua credibilità e prendendosi, magari a distanza di parecchi anni, qualche bella rivincita. Per esempio, per uno che nel nostro Paese è stato un precursore del rhythm & blues e che per quasi tutta la sua carriera si è portato dietro il soprannome di “negro bianco”, deve essere stata una bella soddisfazione veder imporsi anche da noi un genere come il blues con testi in italiano...

Per farla breve, dopo due ore di chiacchiere condite da un numero infinito di gustosissimi aneddoti mi è venuta voglia di leggerlo, quel libro. Allora gli dico: «Vogliamo scriverlo insieme?». E lui allunga la mano per stringere la mia, come si faceva una volta.

Ora, dopo molte ore di interviste registrate e tante chiacchiere a ruota libera avvenute quasi sempre nella sua casa di Lesmo (avete presente la famosa curva dell’autodromo di Monza?), il libro è finalmente pronto. E se lo avete tra le mani, quasi certamente vuol dire che avete voglia di leggerlo anche voi.”

Grazie Fausto Leali e grazie anche a Massimo Poggini per questo regalo!

Rolando Giambelli    

www.beatlesiani.com  

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