PontedilegnoPoesia – i totem

16.03.2014 11:55

A PontedilegnoPoesia è strettamente connessa un’altra iniziativa culturale: la realizzazione di totem poetici, più volgarmente definibili “contenitori di poesie”, installati lungo le strade del paese, per consentire ai turisti e agli abitanti un approccio piu’ diretto a questa forma di cultura.
L’iniziativa nasce da un’idea lanciata da uno dei poeti finalisti della prima edizione, Giuseppe Langella: fare di Ponte di Legno “il paese della poesia”. L’idea venne subito raccolta da Mirella Cultura, con la collaborazione del Comune di Ponte di Legno, e dal 2011 è cominciata la collocazione dei totem, uno ogni anno, con poesie legate ad un tema di volta in volta proposto e legato alle caratteristiche del territorio (acqua, neve, pietra, vento)

Primo totem posizionato nel 2011

All’Oglio, dove nasce    
Nasci tra scrosci e schiume,
dovendo far di due torrenti un fiume.
Ti rovesci a rapina e non conosci
angustie di tormenti.
Campione dei gradassi,
ti avventi addosso ai sassi con orgoglio:
così, così ti voglio!
Incurante dei graffi,
prendi la vita a schiaffi,
come fanno i ragazzi con la fionda.
Risuona ogni sponda d’urti e schiamazzi,
e risate da pazzi
a cavallo dell’onda.

Ma che resta di te una volta a valle?
Abbassi, ahimé, la cresta,
ai gorghi dai le spalle,
arreso ti rilassi,
ti rassegni a ogni sorta di salassi
e infine opaco, turpe, t’impaludi.
Oh, quanto mi deludi!
Eri tutto un rigoglio d’energia:
ti sei fatto, per via,
untuoso più dell’Oglio.

Giuseppe Langella

Secondo totem posizionato nel 2012

Neve d’aprile    
(canzonetta)
Quest’anno i larici
hanno le pigne rosa
(rosa come i capezzoli
delle capre che brucano).
Il vento che le munge
di qua e di la’ nel verde
mugola di neve,
e i pensieri vanno via.
Nella mezz’ombra infreddolite
salgono e scendono formiche
dai rami in minime cordate…
Oh, l’Adamello
che accende la stagnola dei ghiacciai
e illude feritoie strette…
neri obici… granate…
mantelline grigioverdi
nel volo delle aquile imperiali…
Un tonfo buca all’improvviso
il buio dei crepacci.
E’ un grido?
(o l’eco dei moschetti?).

Il bianco sterminato del silenzio obnubila la Storia.
Sandro Boccardi

Terzo totem posizionato nel 2013

Le verità della Montagna    
( In Valcamonica )
Da goccia d’acqua
a pietra conclamata
silenti passano
le verità della montagna:

passano i vènti sulle alte cime,
turbìna lieve il soffio delle nevi,
aghi fra pini brillano in silenzio,
tuonano i torrenti dalle alture
scabre, precipitando…
strappano sguardi i velluti dei funghi,
ponti di legno abbracciano le rive
e sotto ride vita d’acqua in corsa,
acqua e ghiaccio:
viva memoria che non torna indietro;
ma nella voce del bianco silenzio
vive memoria d’una guerra bianca…
vagano sguardi e lacrime – così –
dalle infinite stelle silenziose.

Dall’alto, (fra le nubi, vedi?)
capovolto è il mondo,
capovolti i valori e gli sguardi,
infinita la scoperta d’un dio
da sempre silenzioso.
Precario il piede sulla terra,
stabile il cuore nel più alto amore

Marisa Brecciaroli

Quarto totem posizionato nel 2014

Vento di fine agosto    
Chi è stato così astuto e turbolento?
Chi mi ha sollevato la veste
oltre il dorsale del Castellaccio?
Chi mi ha gettato sul petto una cicala
dura come una tegola?
Vattene, cicala! Allontanati dai peccati
tu così verde – tu, che dicono immortale.
Sa fare molte cose, il vento. Sfronda i pini,
disperde lo stillicidio dell’estate,
corruga i tetti, squassa le misure
degli sguardi – tenta perfino di asciugare
la fertilità di una ferita
aperta in altro tempo
da un non dissimile
turbine di vento.

Curzia Ferrari

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