Tagli: i Comuni sono al collasso

01.05.2015 15:08

I sindaci sono consapevoli del periodo di difficoltà che il Paese sta vivendo e non vogliono sottrarsi alle loro responsabilità, ma sono impossibilitati nel chiudere i bilanci. L’ Associazione Comuni Bresciani ha scritto in una lettera inviata al Governo e all’ ANCI, che la gravità della situazione attuale richiede segnali importanti di attenzione  del Governo rispetto all'impegno che gli enti locali stanno affrontando per contribuire al risanamento della finanza pubblica e soprattutto alla coesione sociale delle proprie comunità.

In questi ultimi anni i comuni bresciani, al pari di altri, hanno già adottato interventi decisivi di risparmio, cercando di gravare completamente sui cittadini, con l'aumento della pressione fiscale. Non si può negare però che da inizio anno e da quanto annunciato per i prossimi mesi, lo sforzo richiesto ai comuni è diventato gravoso, insostenibile e penalizzante soprattutto per i comuni più virtuosi.

A pesare soprattutto l'IMU e la TASI.  La conseguenza di tale politica è solo una: i comuni sono obbligati e doversi rivalere sui cittadini che sono già schiacciati da un'imposizione fiscale troppo elevata. I sindaci non vogliono però diventare degli esattori con il solo obiettivo di fare cassa per lo Stato e perdendo di vista i servizi ai cittadini. I comuni chiedono quindi tra le altre cose, il ripristino del fondo compensativo, di avere una prospettiva triennale dei tagli e soprattutto il superamento del patto di stabilità, cioè  poter utilizzare l'avanzo di gestione degli anni precedenti, con il ritorno ai trasferimenti del 2011.

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