Un Turismo in rete verso L’Expo 2015

07.05.2013 17:26

In una fase economica sfavorevole come quella attuale cosa può fare un piccolo territorio per rilanciarsi? A partire da questo fondamentale quesito devono essersi mosse alcune realtà locali per rinvigorire il turismo, in primis quella del Distretto Culturale di Valle Camonica, progetto di Fondazione Cariplo che ormai da quattro anni è al lavoro per rilanciare la vallata con un occhio particolare all'innovazione. Perché, come ha recentemente sottolineato l'economista Marco Vitale, ogni territorio è in continuo mutamento, e questo cambiamento richiede di essere ascoltato, compreso, tradotto in nuovi progetti e sistemi in grado di essere al passo con i tempi. Ne parliamo con Simona Ferrarini, Presidente del Distretto Culturale di Valle Camonica. Qual è lo stato di salute del turismo camuno oggi? Come tutti sanno è una fase difficile per il turismo a livello nazionale, ma per la prima volta la Valle Camonica sta elaborando una proposta turistica unitaria che finalmente porterà al superamento dell'abitudine, tutta nostra, del lavoro in proprio. Stiamo arrivando ad un vero e proprio coordinamento delle iniziative: la nostra carta in più sarà l'impostazione di una strategia di rete, all'interno della quale tutti i soggetti coinvolti saranno chiamati ad apportare le proprie qualità specifiche e le proprie eccellenze. Qual è il ruolo del Distretto Culturale e quali progetti si stanno muovendo in questo momento? Lo scopo principale del Distretto in questo senso è di predisporre tutti quegli strumenti che possono favorire la valorizzazione e la promozione del patrimonio artistico della valle. In questo processo, abbiamo ritenuto di primaria importanza il ruolo della formazione dei soggetti coinvolti: negli ultimi mesi si sono svolti corsi, convegni e incontri per la formazione degli albergatori, dei ristoratori, delle guide turistiche. In questi ultimi anni abbiamo lanciato una serie di progetti che ora possono trovare collocamento in un quadro turistico coordinato: i progetti attualmente condivisi con Adamello Ski, Brescia Turismo, le Terme di Boario, la Provincia di Brescia ed altre realtà del luogo forniranno ai comuni le risposte che da tempo aspettavano, accanto allo studio di fattibilità che abbiamo affidato all'osservatorio economico Nomisma. E' inoltre recente il progetto di valorizzazione dello I.A.T. di Boario, un punto informativo fondamentale per i turisti che si trovano a visitare il nostro territorio. Infine, sul versante archeologico, si sta andando verso una gestione integrata del sito Unesco e di tutto il patrimonio preistorico, in accordo con la Sovrintendenza. Come risponde il territorio? Da sempre, tra i problemi locali c'è quello della ricettività. Oggi però qualcosa sembra essere cambiato: i gestori stanno rispondendo con interesse alle sollecitazioni, e i nuovi soggetti (bed & breakfast, ostelli, ecc) sono molto attenti a questa fase. I comuni sentono ora più che mai il bisogno di lavorare in gruppo, di fare rete. Tutti siamo consapevoli che, se vogliamo veramente rilanciare questo territorio, l'offerta turistica non può più essere quella del passato: dobbiamo arrivare alla costruzione di pacchetti turistici integrati e innovativi che siano attrattivi per i turisti. Come ci si sta preparando all'Expo 2015? Quella dell'Expo 2015 di Milano è una grossa occasione che la Valle Camonica non può mancare, soprattutto puntando sul tema agroalimentare. Stiamo strutturando con gli albergatori e i ristoratori un percorso di sapori e profumi, che coniuga le nostre primizie agroalimentari alla bellezza del paesaggio e alla ricchezza del patrimonio artistico: solo se noi per primi avremo la consapevolezza del grande valore del nostro territorio riusciremo a renderlo fruibile al turismo nazionale ed europeo.

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