Viabilità camuna e scelte a volte non azzeccate

31.12.2013 09:46

Di svincoli si può morire
Sono rimasto frastornato e col cuore in gola per un breve attimo, che però a me è parso non finisse più.
Quel furgone bianco era passato a pochi centimetri dal muso della  mia macchina, strombazzando come un matto. Chissà le maledizioni che mi avrà mandato quell’autista incolpevole,  certamente spaventato pure lui dall’improvvisa minaccia. Lo confesso, ero soprappensiero, un po’ distratto insomma. Chi guida non dovrebbe mai esserlo, ma...
Mi ero fermato a far benzina in una delle due aree di servizio che credo siano in Comune di Niardo, su quella che noi camuni continuiamo a chiamare con malriposto orgoglio “superstrada”. ( Sopra la corta uscita dalla stazione di servizio sulla SS )
Ancora pochi centimetri e ci sarebbe stato l’impatto violento con il furgone che correva a tutta birra, forse un po’ di troppo. A prescindere da ciò che sarebbe potuto accadere alle persone e ai mezzi, oltretutto avrei avuto la colpa totale dell’incidente, non c’è dubbio. Stavo invadendo la sede stradale senza aver rispettato alcuna precedenza. Passato lo spavento, quando ho ripreso il controllo della situazione e il battito del cuore s’è fatto meno affannoso,  però, a mia volta ho cominciato a mandare dei sonori “vaffa” e dei titoli irripetibili a destra e a manca. Innanzitutto a coloro o colui, che hanno autorizzato un innesto ad una strada di scorrimento veloce fatto in quel modo che non esito a definire, per essere moderato,  “pericoloso”. Si rientra in strada dall’area di servizio direttamente, senza una bretella che consenta di allineare la vettura e controllare col retrovisore se arriva qualcuno. Un’entrata quasi perpendicolare, con scarsa visibilità per via dei guard-rail. Mi sono chiesto: “Ma chi ha dato un simile permesso?”.  Non so davvero: il Comune, La Provincia, L’ANAS? Ma dove sono finiti quei bravi tecnici pubblici, che ho incontrato tante volte nella mia vita di amministratore e che sono stati un vanto per la pubblica amministrazione? Avranno avuto i loro difetti, qualcuno purtroppo è finito anche nel tritacarne di tangentopoli, ma sapevano il fatto loro su questioni professionali. E non parlo solo degli ingegneri e dei geometri, ma anche di quelli che chiamavamo più semplicemente cantonieri o stradini.
Un allacciamento stradale del genere non lo avrebbero mai consentito.  Non c’è dubbio!
Così come non consentirono nel  ’92 lo svincolo del nuovo ospedale che pure a quel tempo  fu chiesto con insistenza, perché, secondo loro,  “avrebbe rischiato di fare più morti di quante persone avrebbe potuto salvare” con un risparmio di una manciata di secondi, di pochi minuti al massimo. La salvezza dei pazienti, al di là dei miti, è affidata principalmente alla preparazione dei soccorritori, alle dotazioni tecnologiche delle ambulanze, al collegamento diretto con un’ équipe medica di pronto soccorso capace e addestrata. Se così non fosse in città i pazienti dovrebbero arrivare tutti morti in ospedale, viste le condizioni del traffico. A Esine mi pare che non sia proprio così difficile arrivare al pronto soccorso. (Sopra lo svincolo dell'ospedale)
Recentemente il buon Sindaco Fiorino Fenini  è tornato a fa sentire le sue proteste sulla stampa. Uno scandalo! Un fatto insopportabile! Da quanto tempo dura? Da troppo, sicuramente. Adesso finiamola sta opera.
Ma era davvero necessaria?

(Infatti la tares ad Esine l’abbiamo pagata tutta intera, raddoppiata, senza sconti come in altri comuni.nd. G.Veraldi)
Passando sulla superstrada ognuno vede che tra il rialzato della sede stradale e la fabbrica Franzoni, ormai chiusa, mi pare, ci stava benissimo una bretella di collegamento tra la rotonda dell’ospedale e lo svincolo della “super “ già esistente.
Sarebbe costata molto meno, non avrebbe fatto correre rischi agli automobilisti in transito, anche a quelli distratti come me! Soprattutto sarebbe già bell’e fatta e finita.
Quanti soldi abbiamo (nel senso di tutti noi cittadini!) speso e quanti disagi abbiamo così a lungo sopportato per quello svincolo?!
Paolo Franco Comensoli

SS 42 dall' alto

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