“Vione archeologica”: valorizzazione del patrimonio archeologico nel territorio del comune di Vione

09.09.2013 10:07

Un team di archeologi impegnati nello studio del sito medievale tra i più alti in Europa – 2.240 mt di altitudine – rilancia l’Alta Val Camonica come destinazione storico-culturale ed apre a nuove proposte turistiche con escursioni a tema storico-naturalistico Oltre al fascino paesaggistico e naturale del Parco dello Stelvio, l’Alta Val Camonica in questi ultimi anni ha acquisito un valore storico-culturale non indifferente.

Sorprendenti scoperte storiche ed archeologiche sono state fatte a Vione, nell’alta Val Camonica, grazie all’interessamento del sindaco Mauro Testini e dell’Assessore Luigi Sterli. “Vione Archeologica” è un progetto del 2011 che prevede un piano di valorizzazione del patrimonio del territorio attraverso un team di archeologi. Il progetto è orientato allo studio dei siti archeologici medievali di Tor di Pagà (Torre dei pagani-sopra-) e Canalì de la Tor a 2.240 mt di quota dove sono stati rinvenuti i resti di un presidio militare che comprendeva almeno due torri.

È stata la chiave di un cassettone, rinvenuta durante gli scavi del 2011, a svelare che il sito risale al periodo tra il XIII e il XIV secolo (contrariamente alle leggende e ai toponomi che facevano presumere presenze in loco di origine longobarda che non hanno trovato conferma e alle quali si sono poi sovrapposte presunzioni che ne facevano risalire la costruzione alla prima guerra mondiale, come per numerosi casi simili che si trovano disseminati sull’intero territorio dell’Alta Valle Camonica). Resta quindi il dilemma: cosa spinse a costruire una struttura così imponente ad una quota simile?

I primissimi studi del sito archeologico risalgono agli anni settanta, a dare loro il via fu il ritrovamento incidentale di due fibule e un coltello di origine alto medievale (VI-VII secolo) nell’abitato del paese di Vione. Gli studi sono ripresi nell’estate del 2011 con il progetto “Vione Archeologica”, nato per chiarire le origini e la funzione delle mura ritrovate in località Tor di Pagà e Canalì de la Tor, anche in prospettiva di una valorizzazione e fruibilità turistica. Tutto ciò che è stato rinvenuto dagli scavi fino al 2012 (reperti archeologici, materiale fotografico e diversi documenti e studi) è stato presentato in una mostra dal titolo “Vione archeologica – Storia ritrovata” e disponibile all’url https://www.vione.info.

L’ultimo campo operativo si è svolto dal 15 luglio al 9 agosto 2013. Gli archeologi intervenuti fanno parte dell’Università Cattolica di Milano con la direzione tecnica e scientifica della Dr. Giovanna Bellandi codiuvata dalla Dr. Delia Fanetti, tanto che tutti i lavori e gli studi eseguiti venivano aggiornati dal campo base delle Casine di Bles, messe a disposizione dal CAI di Manerbio, e resi disponibili al pubblico sul blog creato dagli studenti.

In esso sono inoltre documentati tutti i lavori svolti a partire dal 2011. L’obiettivo finale è quello di poter ricostruire la fortificazione che rappresenterebbe un documento interessante riferito al passato di questo territorio. Essendo l’area degli scavi dall’accesso non facile e immediato, cosa che ostacola in parte lo studio del patrimonio del territorio, si confida nella possibilità di riprendere la fruttuosa esperienza scientifica e didattica anche il prossimo anno. Le ricerche effettuate hanno portato a traguardi importanti contribuendo ad accrescere la curiosità del mondo scientifico e di tutti gli appassionati di storia per questo sito archeologico medievale, dove lo sguardo spazia dal Tonale all’Adamello, in un contesto paesaggistico di grande suggestione.

A fine settembre la Cambridge University andrà in loco ad operare con un sofisticato sistema di rilevazione DGPS (un GPS ad elevata precisione), che permetterà di approfondire ulteriormente le indagini archeologiche secondo le indicazioni di un nuovo, secondo step progettuale che è in fase di definizione in questi giorni.

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